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Malattie e intolleranze al cibo riscoperta dei metodi naturali

Repubblica — 02 giugno 2001

La malattia come un campanello che squilla per avvertire che qualcosa nel microcosmo uomo non va. E forse, con tante domande e uno sguardo olistico al paziente malato, si scopre che quel nervosimo degli ultimi tempi, quell' improvviso mal di testa o quelle improvvise crisi di ansia non solo con gli stress della vita moderna ha a che fare ma anche e soprattutto con un' intolleranza alimentare mai indagata. Medicina olistica (l' uomo considerato nella sua interezza) e alimentazione sono i temi su cui verte l' incontro organizzato da Archeoclub dal titolo "Energia naturale per stare meglio", in programma stasera alle 19 al Grand Hotel Ambasciatori. «Accostandosi ad un pazientespiegherà Rocco Berloco, medico chirurgo e insieme con lo specialista in cardiologia Sebastiano Schiralli, relatore al convegnola prima cosa che il medico olista valuta è la sua fisiologia, il suo stato di normalità, quali sono i suoi pasti, le sue abitudini, paure e sogni, le modalità con le quali si manifestano gli eventi morbosi». Al convegno l' esperto in medicina omeopatica, floriterapia e cura con i fiori di Bach e il responsabile del servizio di cardiologia dell' ospedale di Triggiano spiegheranno la differenza tra allergie e intolleranza alimentari. Quando si parla delle prime e non delle seconde? Quando non vi è produzione di IgE, quando le reazioni non sono immediate ma croniche e i disturbi non sono in diretta relazione con l' assunzione di cibo ma si possono verificare a distanza fino a 72 ore dopo. I sintomi e le malattie si possono sviluppare a carico di qualsiasi organoapparatosistema. Tra le più frequenti depressione, labilità d' umore, difficoltà di concentrazione, tachicardia, sterilità, persino artriti e cistiti croniche. L' elenco è lunghissimo e davvero sorprendente. Prevenire, non curare. Lo dicono tutti ma poi a metterlo in pratica sono in pochi, pazienti in primo piano che dal medico vanno spesso soltanto quando i sintomi cominciano ad essere intollerabili. Per tutti, Rocco Berloco ha in serbo la storia del mandarino illuminato che un giorno si ammalò. Dopo lungo penare guarì, le sue numerose mogli e il suo palazzo tornarono alla vita e all' allegria di prima. Lui chiamò il medico e lo licenziò in tronco. Sommo simbolo di ingratitudine per il dottore che gli aveva salvato la vita? Niente affatto: «Il tuo compito non era di curare ma di prevenire», gli disse con tono accusatorio. Da quel giorno, in Cina, ogni volta che un mandarino si ammalava, il medico veniva cacciato.
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SARA STRIPPOLI


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