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MEDICINA ENERGO-SPIRITUALE: LA TERAPIA DEL NIRVANA 2

 

Paul Ekman della University California di San Francisco ha evidenziato l’esistenza di un gruppo di emozioni fondamentali. Tale asserzione si base anche sulla scoperta che le espressioni facciali specifiche per 4 di esse sono riconosciute in ogni cultura del mondo, compresi popoli analfabeti che presumibilmente non sono influenzati da cinema o tv. Ekman ha mostrato fotografie che ritraevano con precisione tecnica volti esprimenti le 4 emozioni fondamentali a persone di culture lontanissime dalla nostra, come i Fore della Nuova Guinea, una tribù isolata che che vive in lontani altipiani ed è rimasta all’età della pietra, ed ha constatato che dovunque la gente riconosceva le stesse emozioni fondamentali. Le 4 emozioni principali secondo ekman sono PAURA- COLLERA-TRISTEZZA-GIOIA., a queste noi aggiungiamo AMORE-SORPRESA-DISGUSTO-VERGOGNA. Ciascuna di queste famiglie ha un nucleo emozionale con le connesse derivazioni che scaturiscono, tali derivazioni più estrene sono gli umori o stati d’animo che sono più durevoli e più attenuati delle emozioni, ed aldilà degli umori ci sono i temperamenti , ovvero la propensione ad evocare una certa emozione o umore che rende le persone malinconiche , timide allegre. Ancora aldilà di tali disposizioni vi sono veri e propri disturbi emozionali come la depressione, l’ansia, etc. Ekman et coll hanno scoperto che le espressioni emozionali cominciano a manifestarsi con mutamenti della muscolatura facciale in pochi millesimi di secondo dopo il fatto che scatena la reazione e che i mutamenti fisiologici tipici di una certa emozione, come l’aumento dela PA, del battito cardiaco, iniziano anch’essi dopo poche frazioni di secondo. Questa celerità vale di + per emozioni intense come la paura. L’esplodere di un’emozione è brevissimo e dura pochi secondi e non minuti ore o giorni il che sarebbe contrario all’andamento evolutivo. La logica delle mente emozionale è associativa, per essa elementi che simboleggiano una realtà o ne suscitano il ricordo equivalgono a quella stessa realtà. Per questo le similitudini, le metafore le immagini si rivolgono alla mente emozionale, così come fano le arti: poesie, canto…Grandi maestri spirituali come Gesù, Buddha parlano il linguaggio delle emozioni insegnando con parabole, favole, racconti. (Joseph Campbell: I sogni sono miti privati, i miti sono sogni condivisi). Infatti Freeud parla di “processo primario” del pensiero. In quest’ottica ciò che conta è come vengono percepite le cose, le cose sono ciò che appaiono. Quello che una cosa ci fa ricordare può essere molto più importante di quel che essa è.

Josep Le Doux, un neuroscienziato della New York Universityfu il primo a scoprire nel 1986 che l’elemento principale del cervello emozionale è l’amigdala. All’ amigdala è legata qualcosa di più dell’affetto: tutte le passioni dipendono da essa. Glia animali ai quali essa sia stata rimossa o resecata non provano più rabbia o paura perdono l’impulso a cooperare e non hanno più percezione della propria posizione nell’ordine sociale della specie cui appartengono. Le lacrime, per es., un segnale emozionale esclusivo degli esseri umani, sono stimolate dall’amigdala, senza della quale non ci sarebbe pianto. Infatti l’amigdala dell’uomo è relativamente voluminosa rispetto a quella di tutti gli altri primati. Si racconta il caso di un giovane cui era stata rimossa chirurgicamente l’amigdala per controllare gravi attacchi epilettici che perse ogni interesse per le persone, sebbene fosse perfettamente capace di conversare, non riconosceva più parenti, amici e genitori. Mentre l’ippocampo ricorda i fatti nudi e crudi, l’amigdala ne trattiene il sapore per così dire emozionale. Il metodo di lavoro dell’amigdala è associativo, ovvero confronta l’esperienza attuale con una passata in cui ci sono state delle similitudini, perché l’amigdala dichiari lo stato di emergenza basta che solo pochi elementi della situazione presente ricordino quelli di una passata circostanza pericolosa. LeDoux fa ricorso al ruolo dell’amigdala nell’infanzia per confermare quello che è un principio fondamentale del pensiero psicoanalitico e cioè che le interazioni sperimentate nei primissimi anni di vita impartirebbero una serie di insegnamenti emozionali basati sull’armonia e i contrasti tra il bambino e chi si prende cura di lui. Gli studiosi oggi parlano di sequestro neurale in merito a quei brevi momenti in cui l’amigdala dichiari lo stato di emergenza imponendo a tutto il resto del cervello il proprio ordine impellente (in altre parole sequestrandolo). Il colpo di mano avviene in un attimo, innescando la reazione prima che la neocorteccia, ovvero il cervello pensante, abbia avuto la possibilità di comprendere appieno ciò che sta accadendo e quindi valutare se ciò che sista per compiere sia giusto o no. La ricerca di LeDoux ha rivoluzionato la nostra comprensione della vita emotiva perché è per la prima volta che si individua l’esistenza di vie emozionali che aggirano la neocorteccia. I segnali che prendono la via diretta passante per l’amigdala corrispondono ai sentimenti più primitivi e potenti; la conoscenza di questo circuito è di grande aiuto per spiegare la capacità delle emozioni di soffocare la razionalità. La via diretta presenta un grande vantaggio in termini di tempo, che nel cervello si misura nell’ordine di millisecondi. Nel ratto l’amigdala può cominciare a rispondere a uno stimolo percettivo in soli dodici millisecondi. La via che dal talamo va alla neocorteccia e poi all’amigdala impiega invece circa il doppio di questo tempo. Misurazioni analoghe non sono ancora state compiute nell’uomo ma molto probabilmente il rapporto è conservato. In termini evolutivi questa via diretta deve essere stato considerevole consentendo una risposta rapida che abbrevia di alcuni  millisecondi critici il tempo di reazione ai pericoli. Quei millisecondi possono aver salvato la vita dei nostri antenati in così tanti casi che adesso quel meccanismo si trova impresso nel cervello di tutti i mammiferi. In realtà dobbiamo aggiungere che oggi questo meccanismo nella specie umana è confinata soltanto alle emozioni, mentre negli uccelli, nei pesci, nei rettili è parte fondamentale perché intorno ad esso ruota la sopravvivenza (analisi dell’ambiente e valutazione di prede o predatori eventuali). Questo sistema che nei mammiferi è primitivo e di minore importanza, costituisce il principale sistema non cerebrale nei non mammiferi. Esso offre una via molto rapida allo scatenarsi delle emozioni, ma nello stesso tempo estremamente imprecisa. In uno scoiattolo tanto per fare un esempio questa imprecisione non disturba, infatti porta a peccare di prudenza e quindi fuggire al presentarsi di uno stimolo occasionale che potrebbe anche essere di pericolo, ma nella vita umana quell’imprecisione può essere disastrosa portandoci a fuggire o ad andare incontro alla cosa o alla persona sbagliata. Se l’amigdala percepisce la comparsa di uno schema sensoriale importante salta immediatamente alle conclusioni, scatenando subito le sue reazioni prima ancora di aver avuto conferme. (Importanza della rottura di schema PNL). È un po’ come sentire una nota e tentare di individuare la canzone, a volte si riesce a volte no! Mentre l’amigdala lavora per scatenare una reazione ansiosa ed impulsiva, altre aree del cervello si sforzano per produrre una risposta correttiva, più consona alla situazione. L’interruttore cerebrale che smorza gli impulsi dell’amigdala sembra trovarsi all’altro estremo di un importante circuito diretto dalla neocorteccia, precisamente ai lobi prefrontali. La corteccia prefrontale sembra attiva quando l’individuo è spaventato o adirato, ma comunque controlla il sentimento in modo da gestire più efficacemente la situazione. Quest’aria cerebrale neocorticale consente di dare ai nostri impulsi emotivi una risposta più analitica o appropriata, modulando l’amigdala e le altre aree libiche. E per essere precisi l’interruttore neurale fondamentale che spegne le emozioni negative sia il lobo prefrontale sx (Importanza di omeopatizzare lobro prefrontale ad alte diluizioni atte a stimolarlo) Esempio di pz reduci da ictus, i soggetti in cui la lesione era localizzata nella corteccia prefrontale sbandavano incontro a catastrofici attacchi di angoscia e terrore, quelli con lesione alla parte dx erano invece indebitamente allegri. La risposta neocorticale invece è più lenta in termini cerebrali rispetto al meccanismo del sequestro neurale, perché comporta il passaggio del segnale attraverso un maggior numero di circuiti. La neocorteccia è al lavoro tutte le volte che registriamo una perdita e ci rattristiamo, o ci sentiamo felici dopo un trionfo.

 

 

Emisfero dx =istinto, emisfero sx = razionalità

 


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