PERCHÉ CI SI AMMALA
Ma
ritorniamo alla nostra domanda: perchè ci si ammala? Credo che
l'equivoco sia qui. Spesso si confonde la sintomatologia acuta che il
paziente avverte, con quella che è poi la vera causa della malattia. Un
dolore allo stomaco non significa che c' è uno stomaco malato da curare.
E' solo un messaggio che indica che il "sitema-uomo" nel quale quello
stomaco è posizionato, non funziona. E' un led luminoso che ci indica
che qualcosa non va. Quando si accende la spia dell'olio nella macchina,
non pensiamo certo che dobbiamo cambiare la lampadina, ma che il livello
dell'olio nel motore non è più sufficiente. Dare un antiacido per il mal
di stomaco sembrerebbe proprio come cambiare la lampadina invece che
rabboccare l'olio... L'obiettivo del medico in questa Nuova Era è quello
di indagare i conflitti dell'anima che conducono alla sofferenza del
corpo... Il mio primo maestro di Medicina Cinese mi diceva quasi tutti i
giorni che l'organo malato è l'ultimo da andare ad indagare.
Una iperpiressia improvvisa ci vuole dire semplicemente di rallentare i
nostri ritmi, di portare un po' di tranquillità nella nostra vita, ed è
l'esatto contrario della strategia che c'è dietro un antipiretico
assunto per poter andare comunque a lavorare. capire perchè ci si ammala
è il segreto per insegnare ai nostri pazienti la via della guarigione.
Un dolore mestruale che violentemente ci costringe a letto e a
rinunciare per due/tre giorni ad un certo tipo di attività sociali
potrebbe essere il segnale che indica una femminilità mal vissuta, una
sessualità da gestire in maniera diversa. Che senso avrebbe a questo
punto un analgesico. Forse solo a non sentire il dolore e a continuare a
fingere... ma fingere fino a quando? E ciò che ancora potrebbe essere
più inquietante: fingere, ma dopo? Se questo messaggio non viene
accolto, cosa succede? Se invece di rabboccare l'olio al motore,
cambiamo la lampadina del cruscotto e continuiamo a viaggiare in
macchina, cosa succede? Probabilmente si fonde la testata. E per noi
cosa signica "fondere la testata"? Ho letto di molti casi di soggetti
che dopo un lungo percorso sono riusciti a guarire dalle neoplasie più
disparate. Ma come? Non certo seguendo la strada classica, ma attraverso
un vero cambiamento esistenziale. Cambiamento esistenziale non significa
soltanto curarsi con farmaci naturali, quali rimedi omeopatici,
floriterapici, ayurvedici, ma anche cambiare completamente la propria
alimentazione, ma anche cominciare ad impegnarsi in un percorso
energo-spirituale che comprende la meditazione, le visualizzazioni
guidate, il qi-gong, il taij chi, tecniche di pnl. Quelle persone con la
neoplasie sono MORTE veramente, prima di RINASCERE diverse, diventando
un soggetto completamente nuovo. Cambiare significa questo: diventare
una persona differente, una persona nuova, recidere il cordone
ombelicale che ci tenava ancorato all'antico, al passato, e la malattia
essenzialmente è quello. Il farmaco di sintesi non consente questo
cambiamento semplicemente perchè non permette di interpretare il
disagio, ma lo gestisce soltanto, lo blocca, lo congela nell'attimo
presente. Quante volte nell'ambito della nostra vita moriamo, o dovremmo
morire, per rinascere diversi, nuovi, ennesima fenice che sta per
spiccare il volo. Guarire è quindi essere nel presente, vivere l'hic et
nunc, esistere soltanto nel qui ed ora, allargando la propria
prospettiva, centrando la propria consapevolezza. dimenticarci alle
spalle il passato come abiti dismessi che nessuno usa più, ma non
indossare nemmeno il futuro, perchè forse potrebbe non accadere mai,
potrebbe restare un sogno di scorta che nessuno può sognare... allora
l'attimo che non passa, il momento che non fugge, ma è, esiste ed in
lui...in lui soltanto esistiamo. In tutti i grandi libri di saggezza,
dalla Bibbia al Corano ai Veda indiani c'è scritta una grande
inconfutabile imperitura verità: noi siamo
come ci pensiamo.E' qui che si gioca l'ennessima battaglia campale:
cambiare l'immagine di noi stessi a noi stessi.Vederci, pensarci,
immaginarci in maniera diversa. In una parola CAMBIARE |